mercoledì 9 ottobre 2013

Il disegno è un lavoro

Salve a tutti.

Oggi mi sono trovata a parlare, per l'ennesima volta, con un mio caro amico, di un problema che affligge la maggior parte delle persone che lavora nel campo artistico, grafico ( come tento di fare anch'io ) e artigianale. Così non ho potuto fare a meno di voler condividere i miei pensieri, anche un po' frustrati, riguardo a come viene considerato un non-lavoro, uno svago a prestazioni che si pretendono eccellenti e professionali a costo zero, la professione non riconosciuta dell'artista, in qualsiasi campo: illustrazione, fumettista, grafico, etc...
Penso che tutti noi avremo iniziato con esperienze che all'inizio non vengono retribuite, purtroppo fa parte del gioco 'sono solo all'inizio'. Però poi arriva un tempo in cui ci si inizia a chiedere << Ormai sarà il caso che quel che faccio mi venga riconosciuto professionalmente? Forse è il caso, se voglio che questa diventi la mia professione, di iniziare ad essere pagato? >> Più che altro si comincia ad avere la necessità, non solo per propria soddisfazione professionale, di cominciare anche a viverci col proprio mestiere-passione.
Ecco questi sono i quesiti che inizierete a porvi nel momento in cui avrete avuto una fetta di esperienze su commissioni gratuite ( la maggior parte delle volte, con l'illusione di farvi intendere che verrete pagati ) tali che vi hanno fatto accrescere in bravura, sì, ma che non vi hanno, non solo riempito le tasche, ma che vi svalutano artisticamente parlando. E non rammaricatevi per via del fatto che non ve ne siete accorti prima; eravate in buona fede e confidavate nell'idea che il vostro committente avesse un minimo di onestà da fargli chiedere << Ti devo qualcosa per il tuo lavoro? >>
Posso assicurarvi, che se siete arrivati a questo punto della prassi sopra indicata, siete a buon punto nell'aver iniziato a capire quanto vale il vostro tempo, fatica e passione che mettete quando lo fate, sopratutto per farlo riuscire al meglio che si può e soddisfare il cliente. Quando le esperienze negative, di mancato pagamento, si accumulano, in chiunque, anche chi non fa questo mestiere, scatta una molla per cui è normale pretendere una ricompensa. Ora questo mio concetto non vuole esprimere venialità, ma sottolineo, che vuol esprimere un concetto più di onestà e il principio che è giusto pagare per un servizio richiesto. Ma veniamo ad un punto focale di questa mia discussione.
Gli altri, le persone comuni, che non hanno la dote del saper disegnare, scolpire, pitturare e rappresentare con l'arte o arti manuali, non considera ciò che fate un vero e proprio lavoro. Partite da questo presupposto.
Sta a voi dovergli far capire che ciò che fate è un lavoro come altri e che come tale va valorizzato, riconoscendone la validità e DEVE essere remunerato. Bisogna tutelarsi come fa chiunque, stipulare una qualche forma di contratto, un pagamento anticipato, creare insomma una garanzia, creare quell'aspetto professionale che a molti committenti sfugge mentre pensa << È solo un disegno. Non si può esigere un pagamento per una cosa poco importante come questa. >> E invece è qui che ti sbagli caro committente. Io quando lavoro alla creazione abbozzata, prima mentale e poi pratica, di ciò che mi hai commissionato, devo lavorarci sopra per parecchio. Quando prima devo fare una bozza, poi definirla e in seguito ripassarla - a mano o in computer grafica - devo sprecare tempo e ore. I miei occhi davanti al computer bruciano e non è solo la mia mano a lavorare, ho bisogno anche di loro per un risultato ottimale. Bene, se ora sommiamo tutti questi fattori, ne uscirà fuori che dopo tanta fatica, anche se è il lavoro che ti piace fare, si spera venga ripagata; come se lo aspettano tutti d'altronde.
La cosa peggiore è che, vada che sia un estraneo a raggirarti per non pagare, è un'evenienza che impari a calcolare, ma da un amico non te lo aspetti proprio. Mi è capitato una volta e sono andata su tutte le furie. Quello che manda ancora più in bestia, è che proprio perché è un tuo amico, una persona vicina a te, che conosce le tue frustrazioni riguardo questo aspetto del tuo lavoro, non ti aspetteresti di essere preso in giro proprio da lui. Da qui voglio consigliarvi che la vostra professionalità venga sempre assecondata, magari solo un piccolo sconto, per gli amici, e per quanto riguarda il regalare solo in sporadicissime situazioni, anzi io le definirei eccezioni. Sarò cruda, ma è così. È lavoro.
Altro punto focale, quando un vostro lavoro viene utilizzato per una qualsiasi stampa, apparizione, collaborazione, etc... Pretendete sempre e comunque che la vostra firma e nome vengano sempre inseriti, nominati e sottolineati. Altrimenti tanto vale disegnare per sé stessi e non mostrare ciò che si fa agli altri. Questo equivale al puro sfruttamento e forse è peggiore del non essere pagati e il vostro lavoro sarà di qualcun'altro e voi rimarrete perennemente nell'ombra, sarete ' l'autore signor nessuno'.
È vero che siamo sotto periodo di crisi, ma non per questo il tuo lavoro deve essere sottovalutato o svalutato per via del fatto che non si possa pagare. Perché se è così, le persone invece di chiedere agli esperti, dovranno imparare da sole a fare il lavoro che si aspettavano fosse gratuito. In pratica sarebbe come entrare in un negozio e pretendere di uscire senza pagare ciò che abbiamo preso; non trovate che sia profondamente ingiusto e criminoso?
Tempo fa trovai su un journal di Deaviant Art, un articolo dell'artista Stephen Silver , in cui parlava delle mie stesse identiche problematiche con l'aggiunta della sua veterana esperienza. 
Lascerò qui sotto uno dei suoi tanti video a riguardo e vi auguro di dare sempre il meglio con il massimo dell'onestà, non solo la vostra, ma sopratutto dei vostri futuri clienti.

                          se occorre attivate l'impostazione sub. in italiano qui nella barra della finestra youtube.


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